Un datore di lavoro può contestare al lavoratore comportamenti contrari ai doveri che scaturiscono dal rapporto di lavoro; la contestazione disciplinare deve essere specifica, tempestiva ed immutabile.
In primo luogo, per contestare un comportamento ad un lavoratore, il datore di lavoro deve elaborare una contestazione disciplinare, in modo tale da informare il dipendente del procedimento disciplinare attivato.
Tale contestazione deve essere:
Nel caso di ripetizione dello stesso comportamento nell’arco di due anni il datore di lavoro può contestare anche la recidiva, la quale ha funzione aggravante.
Nel momento in cui il lavoratore riceve la contestazione, si considera avviata la procedura disciplinare. Da quel momento il dipendente ha 5 giorni per presentare le sue giustificazioni, dopo di che il datore di lavoro può applicare la sanzione disciplinare, che può consistere in:
Il lavoratore nei 20 giorni successivi può farsi assistere dal sindacato e promuovere la costituzione di un collegio di conciliazione e arbitrario, in tal caso la sanzione disciplinare resta sospesa fino alla pronuncia del collegio.