Il ritorno del Redditometro

Riparte nel 2021 la macchina del Redditometro, ovvero lo strumento di accertamento sintetico dei redditi dei contribuenti. Dopo tre anni di sospensione, il MEF ha dato il via alla consultazione pubblica dello schema di decreto, attuativo dell’art. 38, comma 5, D.P.R. n. 600/1973.

Il nuovo decreto sul redditometro, ha lo scopo di ricostruire la capacità contributiva del contribuente facendo riferimento anche a categorie di consumi considerate essenziali, per cui si utilizzerà la spesa minima per conseguire uno standard di vita accettabile (la cosiddetta “soglia di povertà assoluta”) tra cui verranno considerate spese quali alimenti e bevande, abbigliamento e calzature, trasporti, istruzione, e prodotti per la cura della persona.

Alle spese considerate verranno sommate spese per incrementi patrimoniali (acquisti immobiliari e mobiliari come le auto) e le quote di risparmio accumulate.

Se la somma di tali spese dovesse eccedere di almeno un quinto il reddito dichiarato dal contribuente l’Ufficio Entrate potrebbe procedere ad un accertamento sintetico.

Le difese del contribuente restano quelle conosciute:

  • possesso di redditi diversi esenti
  • spese sostenute con disponibilità e risparmi di anni precedenti
  • spese di diverso ammontare

Ecco tornare alla luce il famoso concetto di coerenza tra reddito e spese, così come l’economicità di gestire un salone (reddito prodotto).

 

Lo Staff