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Regime di cassa? Per i saloni meglio il NO!

La legge n.232 del Dicembre 2016 ha cambiato le regole di determinazione del reddito per le imprese in contabilità semplificata (adottato dal 90% dei saloni) passando dal regime di competenza al regime per cassa. Il fine “nobile” era quello di assoggettare ad imposizione fiscale i redditi solo dopo il concreto incasso per evitare aggravi di imposta per prestazioni non percepite, tuttavia, tale regime porta con sé numerose problematiche quali l’annotazione contabile di incassi e pagamenti, l’istituzione di un conto corrente ad hoc…).

Tralasciando in questa news, l’aspetto controverso della gestione del magazzino 2017 (problema ancora aperto) vogliamo portare all’ attenzione come sia consigliabile per i titolari di salone optare per il regime di cassa virtuale o metodo delle registrazioni Iva.  -> “previa opzione vincolante per un triennio, i contribuenti possono optare per finalità di semplificazione alla solo registrazione ai fini Iva, con tale opzione la data di registrazione del documento coincide con quella del relativo incasso o pagamento”.

In breve, riportiamo perchè  è da noi caldamente consigliato optare per tale opzione:

  1. i saloni incassano subito i corrispettivi, pertanto nessun problema per imposte anticipate (caso diverso l’artigiano che non incassa le fatture da un’azienda insolvente)
  2. quanto contabilizzato si presume incassato o pagato
  3. non deve essere tenuto il registro incassi pagamenti
  4. maggiori adempimenti e costi amministrativi
  5. problematiche emergenti a seguito di incassi e pagamenti: un esempio -> fornitura di merce importante a Dicembre ma che verrà pagata in Gennaio e Febbraio, mentre i corrispettivi verranno annotati nei giorni di Dicembre creando squilibrio di bilancio.