Le linee guida relative alle metodologie di controllo per il settore parrucchieri sono esposte specificatamente nella seguente guida dell’Agenzia Entrate. http://www1.agenziaentrate.it/documentazione/metodologiecontrollo/servizi/parrucchieri%20e%20barbieri.pdf
In tale guida si evince come uno degli strumenti di accertamento a disposizione dell’Amministrazione Finanziaria sia la ricostruzione induttiva dei ricavi sulla base delle percentuali di ricarico della merce acquistata ovvero sul controllo spese. Tale tipologia di accertamento ha come base di calcolo la media di ricarico del settore di appartenenza. Sulla base di elaborazioni statistiche viene determinata la percentuale di ricarico applicabile alle merce acquistate nel periodo oggetto di verifica da confrontare con la percentuale applicata dal contribuente nel salone soggetto al controllo. In caso di scostamenti significativi l’AF procede con la rettifica dei ricavi dichiarati.
A pagina 25 della guida vengono poi elencati altri indici di coerenza da analizzare da parte dei verificatori quali:
- l’indice di rotazione del magazzino
- l’indice di produttività per addetto (semplicemente ricavi dichiarati / numero di addetti)
- il controllo dei consumi di energia elettrica ed acqua.
Simili concetti relativi alla coerenza nella redditività del salone vengono applicati allo studio di settore WG34U “Servizi dei saloni dei barbieri”,http://www1.agenziaentrate.it/settore/studi_settore_2014/servizi/istruzioni_VG34U.pdf
- Incidenza del costo del venduto e del costo per la produzione dei servizi sui ricavi con la seguente formula -> ( merci acquistate + costo per la produzione dei servizi) / i ricavi dichiarati
- Indice resa dei consumi di energia elettrica semplicemente calcolato come ricavi totali / consumo totale in kwh di energia elettrica. Secondo tale indice il rapporto deve essere maggiore di 7. In sostanza ogni kwh di corrente deve almeno produrre 7 euro di ricavi
- Indice resa dei consumi di acqua
- Indice costo copertura beni di terzi che misura quanti costi per affitti passivi dei locali o noleggi sostiene l’imprenditore rapportati ai ricavi dichiarati.
Come più volte segnalato tali indici sono tuttavia presunzioni semplici pertanto non sufficienti asetticamente ad una ricostruzione induttiva dei ricavi; spetta all’Agenzia Entrate supportare tali indici con altri dati reperiti; questo perchè il giudice tributario ha affermato più volte come gli indici di coerenza vadano applicati e verificati al caso concreto (a semplice titolo di esempio, pensate ad un salone privo dell’impianto di riscaldamento classico che utilizza esclusivamente Inverter a pompa di calore.. tale salone avrà un utilizzo di kwh ben superiore a colleghi che utilizzano gas metano!).
Pertanto quello che fa discriminante tra un’attività accertabile induttivamente da un’altra non avente indizi di gravità tali da permettere l’utilizzo dello strumento induttivo è la coerenza complessiva dell’esercizio stesso, l’esame complessivo degli elementi dell’attività: acquisti in linea con i ricavi, la produttività di ogni addetto, la remunerazione (utile) dell’imprenditore!
” Coerenza è comportarsi come si è e non come si è deciso di essere ” – Sandro Pertini